Edificato sul finire del XVI o nei primi anni del XVII secolo per volontà di Giovanni Cipriano Thun di Castelfondo, il castello si erge su una collina ad 844 m di quota, oltre il ponte della Novella e il burrone della Rabiola, nel territorio comunale di Castelfondo.
I Thun lo abitano fino al XVIII secolo ma poi lo abbandonano, portando tutti gli arredi nelle residenze di Castelfondo e Castel Braghér.
Non è molta la documentazione utile per ricostruire la storia dell’edificio, il quale più che una fortezza doveva presentarsi come una ricca residenza signorile, come si può evincere dalla testimonianza un disegno acquerellato realizzato da Johanna von Isser Grossrubaschter all’inizio del XIX secolo. La struttura, sviluppata su due piani con pianta rettangolare chiusa ai vertici da torrette quadrate, si ispirava al modello architettonico del Palazzo delle Albere a Trento.
Una volta abbandonato abbandonato, l´edificio viene smantellato, e i materiali edilizi, in particolare le pietre squadrate delle murature, vengono impiegati dalla comunità locale per la costruzione di numerosi edifici nella zona circostante.
Il nome del castello deriva, probabilmente, dallo sfruttamento agricolo del luogo, coltivato a vite.
Oggi dell’antica struttura sopravvivono pochi ruderi e la sua antica area di pertinenza ospita un’azienda agricola.
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