La torre di proprietà vescovile sorge con le sue fondazioni sui resti della porta Veronensis , ossia una delle porte urbiche della città romana. Benchè l’evidenza materiale suggerisca una datazione di ben lunga precedente, la documentazione attestante l’esistenza della torre risale solo agli inizi del XIV secolo. Sono di un secolo più tardi le notizie dell’affidamento della gestione dell’orologio al comune della città, e sempre sul finire del ‘400, il massaro vescovile registra le spese per la costruzione delle nuove carceri nella torre. La recente indagine conoscitiva avviata per il cantiere di restauro della struttura, ha permesso di identificare numerose fasi costruttive le più antiche delle quali risalirebbero a prima della metà del XII secolo. Un serie di sopraelevazioni si susseguono nel corso del tempo, ma è nel XIV secolo che con un importante intervento la torre si eleva di ulteriori 15 metri, raggiungendo così l’attuale conformazione; in tale occasione venne dotata di un apparato sporgente dal profilo della muratura, terminante con una merlatura a scalare. Nel 1546 si ha notizia della sostituzione dell’antico orologio con uno nuovo e nel 1604 è documentata la realizzazione di una scala esterna di accesso alla torre, posta sull’attuale via Garibaldi. Per quanto concerne la destinazione d’uso i locali interni della torre continuarono ad essere destinati alle prigioni anche nei secoli successivi, come confermerebbero le scritte murali conservate nelle celle.
G. GENTILINI, Torre di Piazza, Trento (poi Torre Civica) , in “Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 2” (Collana APSAT), E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M. Cunaccia (a cura di), pp. 239 – 243.