La prima menzione a noi nota di Torre Verde è relativamente tarda e si trova in una fonte di fine Quattrocento, un inventario tirolese riguardante il Castello del Buonconsiglio, all’interno del quale è nominata una non meglio specificata torre di color verde. Ai primi del Cinquecento sembra tuttavia che sia ormai consolidato il suo nome: nel 1506 infatti già si trova la menzione esplicita della "Turrim Viridim".
La struttura, per via della sua posizione, ha rappresentato in passato uno dei punti più importanti della città di Trento: sebbene oggi si trovi affacciata su un trafficato incrocio stradale, fino al 1858, anno di conclusione dei lavori di rettifica dell´Adige, essa si trovava sulla riva del fiume e rappresentava il caposaldo nord-orientale delle mura di cinta che, provenendo dal Castello del Buonconsiglio, si arrestavano proprio presso Torre Verde; tale fatto è testimoniato, oltre che dalle numerose fonti iconografiche, anche dalla forma semicilindrica che ancora oggi la caratterizza.
Il suo nome deriva chiaramente dal brillante verde delle maioliche che ne ricoprono il tetto cuspidato. Questa sua peculiarità non rappresenta però una caratteristica presente fin dalla sua costruzione, ma venne realizzata in seguito
Viene ristrutturata più volte nel corso dei secoli, e la presenza all’interno della struttura dello stemma in pietra del principe vescovo Giorgio Hack sembra suggerire la committenza di un consistente restauro voluto dal presule.
La posizione in riva all’Adige la rendeva al contempo sentinella a guardia del confine settentrionale, ma anche magazzino al servizio del vicino porto fluviale. Una fonte scritta della prima metà del Seicento afferma che al suo interno vi si conservasse la polvere da sparo per la difesa cittadina.
Oggi Torre Verde, il cui interno non è visitabile, si presenta in ottimo stato di conservazione, è uno dei monumenti simbolo della città di Trento.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 5, pp. 197-203. Mantova 2013.
A. GORFER, I Castelli del Trentino vol. III, pp. 288-312. Trento 1990.