La torre è nominata per la prima volta da una fonte del 1210, un atto con il quale il principe vescovo di Trento Federico Vanga perfeziona l’acquisto di quella che veniva ancora definita come casa-torre, fino a quel momento proprietà della famiglia di un certo Valcone. Dieci anni più tardi il presule tridentino Adelpreto ne affida la gestione a due fratelli, Adelperio e Bertoldo, appartenenti alla casata dei Vanga.
La sua origine come casa-torre è legata ad un fenomeno comune a molte città italiane nel corso dell’età medievale: dal XII secolo infatti è assai frequente la costruzione di residenze fortificate che testimoniano l’affermarsi nel tessuto socio-politico delle città di nuove famiglie. Solo nel corso del XIII secolo Torre Vanga assume la fisionomia di una torre difensiva vera e propria, e per lungo tempo ospita il posto del dazio e, come attestato da un documento del 1439, una guarnigione con il compito di vigilare sul pagamento del pedaggio.
Caposaldo sudoccidentale della cinta muraria edificata nel XIII secolo, Torre Vanga riveste un ruolo cruciale nel tessuto urbano della città, inquanto difesa preposta al controllo del traffico fluviale: fino al 1858 infatti, anno di completamento dei lavori di rettifica, l’Adige correva lungo il tratto che separa Torre Vanga da Torre Verde, creando una barriera naturale che rendeva superflua la presenza delle mura.
Nel corso del XIX secolo Torre Vanga viene adibita a carcere criminale; i graffiti incisi dai prigionieri all´inteno delle sale, su pareti e davanzali, offrono ancora oggi testimonianza diretta dell’avvenuto cambio di funzione.
Oggi la struttura si presenta in ottime condizioni e rappresenta uno degli edifici simbolo della Trento medievale. Alta più di trenta metri e coronata da merli a coda di rondine, la Torre Rossa – chiamata anche con questo appellativo per via dei mattoni coi quali fu realizzata – è circondata da un edificio merlato in cui si aprono finestre a trifora che ne addolciscono l’austera struttura medievale.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 5, pp. 197-203. Mantova 2013.