Le prime attestazioni della Torre Tonda sarebbero da rintracciare, come nel caso delle vicine Torri Quadre, nella menzione del 1346 di una "clusa Xichi", una chiusa fortificata probabilmente composta dalle due strutture e dallo scomparso Castel Tesobo.
Sorge nella frazione di Marter di Roncegno, molto vicina al corso del fiume Brenta.
L’origine della struttura è da sempre oggetto di dibattito: la tradizione la vorrebbe molto antica, tanto da definirla torre romana; secondo alcuni sarebbe stata una fortificazione dell’antico borgo romano di Ausugum, distrutto al passaggio dell’esercito franco sul finire del VI secolo. Secondo altri, seguendo l’indizio della toponomastica, si sarebbe trattato di un Campus Martius, un Campo di Marte, ossia uno spazio destinato agli esercizi militari e alle adunate; tale ipotesi trova una parziale conferma nel rinvenimento di monete e altri oggetti d’età romana, nonché di un’iscrizione su pietra dedicata a Ercole da una donna romana di nome Claudia e datata al I secolo d.C. Se con questi ritrovamenti archeologici è documentata la frequentazione romana del sito, risulta tutt’altro che sicura un’attribuzione a tale epoca della Torre Tonda.
Ritenuta un ostacolo alla circolazione dei veicoli a causa di incidenti stradali causati dalla sua presenza, nel 1945 si tenta di distruggerla con la dinamite, provocando la netta opposizione delle autorità a tutela del patrimonio artistico. Sul finire degli anni Settanta viene poi restaurata, a testimonianza della nuova sensibilità riguardante le strutture antiche.
Presenta una circonferenza di circa venti metri e un’altezza di circa dieci metri, è dotata di uno zoccolo fortemente scarpato e munita di aperture e feritoie a spacco.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, 5, 6. Mantova 2013.
A. GORFER, I Castelli del Trentino, vol. II. Trento 1987.