Torre Apponale

La prima menzione documentata della torre risale al 1220. Al tempo un esponente della famiglia Bonvicino di Riva confessa al vescovo Adelpreto di non aver ottemperato all’ordine impartito dal predecessore Federico Vanga di distruggere la torre in suo possesso. L’episodio a come conseguenza diretta l’infeudazione che lo stesso vescovo Adelpreto fa della struttura ai Bonvicino. Una menzione indiretta alla torre si ha anche negli statuti del 1274 in una norma che vietava di appoggiare il legname all’edificio. Sempre dagli statuti cittadini si apprende che la fortificazione era gestita da un torresaro e che per un certo periodo fu anche adibita a carcere. Alla metà del XVI secolo risale l’innalzamento della torre. Situata sulla piazza antistante il porto Ponale, l’edificio che ha pianta quadrata raggiunge un’altezza di 35 metri; esso è il risultato di interventi e trasformazioni succedutesi nel tempo. Sui prospetti verso occidente sono collocati due grandi orologi, ed osservando con attenzione le murature è ancora possibile scorgere la presenza di antiche aperture, oggi tamponate, che rimandano alle prime fasi costruttive della torre.

M. DALBA, Torre Apponale , in “Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1” (Collana APSAT), E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M. Cunaccia (a cura di), pp. 438-440.

GALLERY