Rocca di Samoclevo

Val di Sole

La Rocca di Samoclevo è ricordata per la prima volta nel 1302, tuttavia sulla base delle fonti e dello studio architettonico si suppone che la sua fondazione possa risalire al Duecento.
Collocata nella frazione di Samoclevo (comune di Caldes), sorge arroccata sulle pendici del monte Vasa, sul versante sinistro della Val di Sole. Il nome del castello deriva, infatti, da "summo clivo", che significa “in cima al pendio”, toponimo documentato a partire dal 1211.
La posizione strategica suggerisce una funzione militare: la torre era probabilmente occupata da una guarnigione stabile e destinata al controllo dei traffici verso il passo del Tonale.
Da una delle prime attestazioni documentarie, una sentenza del 1339, sappiamo che la Rocca apparteneva ai Caldes ed era gestita da capitani, all’epoca Giovanni de Sarburch.
La difficile situazione politica, caratterizzata dallo scontro tra principato vescovile e Contea del Tirolo, rende instabile il controllo di questo territorio e della Rocca, continuamente contesi dalle due autorità.
Nel Quattrocento la costruzione diviene proprietà dei Cagnò, che nel 1230 avevano edificato il sottostante castello di Caldès, puntando all’affermazione politica in Val di Sole. L’acquisizione della Rocca permettee loro di controllare un potente complesso dotato di un palazzo residenziale (l´attuale Castel Caldès), protetto dalla sovrastante Rocca di Samoclevo. Nel 1407 i soldati del capitano tirolese Enrico VI di Rottenburg assaltano il castello e la torre, distruggendoli completamente ma l’anno successivo la proprietà venne affidata ai Caldès che si occupano della ricostruzione.
Nel 1464 la Rocca divenne proprietà della famiglia Thun, per volontà del principe vescovo di Trento Giovanni Hinderbach (1465-1486), che la rende sede della giurisdizione della Valle di Rabbi. Nel 1525 la costruzione viene a lungo assediata dagli insorti che prendono parte alla guerra rustica esasperati dagli oneri fiscali imposti dall’autorità vescovile, che però non riescono ad espugnarla. I Thun la controllarono fino al 1613, quando decidono di affidarla a dei capitani per trasferirsi a Castel Caldes. Dal 1781 la Rocca viene sfruttata dalla famiglia Ciolli per fini agricoli. Alla fine dell’Ottocento i Thun vendono il castello agli abitanti del luogo che lo rendono un grande maso, abitato fino a tempi recenti.
L’impianto originale duecentesco era molto semplice e constava di una torre quadrangolare al centro di un recinto fortificato. Nel corso del Quattrocento la cinta muraria viene ampliata e costruita in forma poligonale. Attorno al mastio sorgeva il palazzo e di fianco la cappella gotica, dotata di una piccola area cimiteriale; della cappella oggi rimangono i resti minimali di un basso edificio con tracce di copertura voltata con tracce di affresco. In base ai frammenti decorativi superstiti si presume che la costruzione quattrocentesca sia stata affrescata da Jakob Sunter di Bressanone, alla cui scuola apparteneva Leonardo di Bressanone, autore delle pitture murarie della cappella di Castel Braghèr, dedicata a San Celestino.
Le strutture della Rocca di Samoclevo si presentano attualmente allo stato ruderale, soprattutto a causa dalle asportazioni di materiali dalla torre e dalla cortina, operate per l’edificazione dell’abitazione rurale ottocentesca.

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  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Samoclevo

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Anonimo, XVII secolo

    Nel disegno a matita su carta contenuto nel seicentesco Codice Brandis, l'anonimo autore ritrae la Rocca di Samoclevo cogliendo due prospettive diverse. Attorno al mastio quadrangolare concluso da una copertura cuspidata in scandole sono disposti gli altri fabbricati, tra cui la cappella gotica che crollerà nel 1931-32. 

  • Giovan Battista Ferrari, 1860

    Sopra l’abitato di Samoclevo, sopra un’altura alle pendici del Monte Vesa, è dipinto Castel Rocca, all’epoca ancora di propietà Thun. I fabbicati d’impianto medievale risultano già privi delle coperture ancora visibili nella veduta di trent’anni prima della von Isser. 

  • Tony Grubhofer, 1885-1899

    La veduta di fine Ottocento mostra il castello già in rovina, con il grande rustico costruito dalla famiglia Zanon sui ruderi delle strutture medievali, a sud del mastio e della chiesetta gotica. 

  • Vigilio Kirchner, 1920-1922

    L´autore dipinge i fronti Sud e Ovest del mastio romanico, uno spigolo della cappella, il maso di fine Ottocento, l´adiacente fabbricato dalle murature merlate e i ruderi della cinta esterna.

  • Vigilio Kirchner, 1920-1922

    L´autore dipinge i fronti Nord ed Est del mastio e i ruderi di altri fabbricati, tra cui, a destra, quelli della cappella gotica destinata a crollare completamente dieci anni più tardi (1931-1932).

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Samoclevo

La guerra rustica è l’insurrezione contadina che, scoppiata nei territori settentrionali dell’Impero Asburgico, raggiunse il versante meridionale delle Alpi alla fine dell’inverno del 1525. Le comunità del territorio tridentino, esasperate dall’iniquità dell’amministrazione fiscale, avevano manifestato il loro malessere già dall’inizio del secolo con sommosse contro gli ufficiali vescovili e i capitani dei castelli. La richiesta incessante di contribuzioni per il finanziamento delle spese belliche aveva ridotto la popolazione all’indigenza. Le comunità delle valli del Noce lamentavano di non essere in grado di sostenere le recenti imposte militari, stabilite dalla Dieta Tirolese del 1511, oltre al contemporaneo incremento dei tributi che annualmente dovevano versare al vescovo e ai loro signori. L’impoverimento indusse al crescente ricorso al debito da parte dei contadini, con conseguente monopolio nobiliare sul credito, orientato all’espropriazione delle proprietà agricole. Il malessere delle comunità sfociò in episodi di assedio e saccheggio di rocche e castelli finalizzato ad un progetto di occupazione dei passi, dei punti strategici della viabilità e di tutti i luoghi fortificati. Dalla Valle dell’Adige l’insurrezione raggiunse la Val di Non e la Val di Sole dove i contadini, guidati da Michele Bonomo, cominciarono un lungo assedio alla rocca di Samoclevo che durò, a più riprese, dal Maggio al Settembre del 1525. Fallito l’ultimo tentativo di assedio i capi dell’insurrezione della Val di Sole proposero al principe vescovo Bernardo Clesio (1514-1539) una trattativa, impegnandosi ad abbandonare le ville di Terzolàs, Caldes e Samoclevo. La guerra si risolse con una sostanziale sconfitta politica degli insorti e con il ripristino del potere temporale del vescovo.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Samoclevo