Castello di San Michele, Ossana

Val di Sole

La prima attestazione storica dell’esistenza del castello è un atto del 1191, in cui viene riportato che il “castrum Vulsanae” era da lungo tempo un bene del principato vescovile di Trento.
La costruzione sorge su un dosso roccioso che separa l’abitato di Ossana dal fiume Noce, posizione da cui il castello domina la piana nel punto di confluenza tra le valli di Pejo e Vermiglio.
Il sito risulta strategico sia per il controllo della viabilità (da qui passava l’importante via di collegamento tra Trentino e alto bresciano attraverso il Passo del Tonale), sia per lo sfruttamento economico delle miniere di ferro.
Nel XII secolo il castello viene affidato dal principe vescovo di Trento alla gestione di funzionari della Valle di Non, ma dal XIII al XIV secolo la proprietà passa alternativamente dal principe vescovo ai conti del Tirolo. In questa fase viene protetto per brevissimo tempo dai cavalieri dell’Ordine Teutonico, in occasione di una temporanea tregua concordata tra le due parti contendenti.
All´inizio del XV secolo il castello torna definitivamente di proprietà vescovile e viene affidato alla famiglia bresciana dei de Federici, che commissiona un importante intervento di ricostruzione.
Nel 1525 durante i violenti episodi della guerra rustica, scatenata dalle eccessive imposizioni fiscali del principe vescovo, il castello viene assaltato e depredato dai contadini. Nel 1581 la proprietà venne affidata alla famiglia Heydorf fino al 1640. I nuovi proprietari, i de Bertelli, ricostruircono il castello in seguito al disastroso incendio del 1696, ed un secolo più tardi si trovano costretti ad abbandonare la dimora a causa dell’avanzata delle truppe napoleoniche, che s’insediano a Ossana nel 1797. Il castello viene fortemente compromesso dall’occupazione francese e da quella successiva delle truppe bavaresi del 1806.
L’impostazione architettonica, risalente alla ricostruzione quattrocentesca, è conforme a quella tradizionale dei castelli trentini: un vasto recinto che abbraccia il rilievo su cui s’innesta la compatta zona residenziale, con il mastio al centro. La torre, attorno alla quale si è sviluppata la fortificazione, aveva la funzione di estremo baluardo difensivo, circondata da una doppia cortina muraria di forma poligonale; tra la prima e la seconda cinta si apre una ampio spazio, lasciato libero per la manovra delle truppe e per accogliere la popolazione in caso di emergenza. All’esterno del complesso si trova una bassa torre circolare a protezione dell’ingresso, raggiungibile mediante un terrapieno interrotto dal fossato su cui si stende un ponte levatoio. Il primo accesso è costituito da un corridoio, delimitato da due alte mura che sorreggono il camminamento di ronda, a sua volta collegato a una torretta quadrata. Ai lati Nord e Sud della cinta interna si appoggiano i resti degli edifici residenziali.
Il solo elemento attualmente ben conservato è la torre centrale alta 25 m, unico esempio in Trentino che conserva integralmente il coronamento a sbalzo per la difesa piombante.
Dal 1992 il Castello di Ossana è di proprietà della Provincia Autonoma di Trento, intervenuta con un’importante opera di messa in sicurezza e restauro delle strutture superstiti.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, p. 294. Mantova 2013.
F. DEGASPERI, Castelli del Trentino Alto Adige, pp. 35-44. Trento 2011.
S. FERRARI, A. MOSCA, Musei e Castelli in Trentino, p. 134. Trento 2011.
P. DIACONO, Historia Langobardorum, (a cura di L. CAPO). Roma 2008.
E. CAVADA, G. GENTILINI, Il progetto di restauro tra conservazione a rudere e fruizione. Il castello di San Michele ad Ossana, in Il restauro dei castelli: analisi e interventi sulle architetture fortificate – Atti dei seminari in Archeologia dell’Architettura, pp. 29-40. Trento 2007.
F. CHIAROTTI, L’insurrezione contadina del 1525 nell’analisi degli avvenimenti dell’Anaunia, in M. BELLABARBA, G. OLMI (a cura di), Storia del Trentino, vol. IV, L’età moderna, pp. 157-192, Bologna 2007.
U. RAFFAELLI (a cura di), Castelli del Trentino, pp. 151-153. Trento 2007.
A. BERTOLDI, G. FAUSTINI, A. GIOVANNINI, Castelli Fortificazioni Residenze Nobili, pp. 140-145. Trento 2004.
S. FERRARI (a cura di), Val di Sole: storia, arte, paesaggio, pp. 176-178. Trento 2004.
S. VERNACCINI (a cura di), Castelli e Torri in Trentino, p. 76. Milano 2004.
G. M. TABARELLI, F. CONTI, Castelli del Trentino, pp. 55-57. Milano 1974.
A. GORFER, I Castelli del Trentino, pp. 712-718. Trento 1967.
W. LANDI (inedito), Censimento dei castelli trentini nelle fonti documentarie edite e regestate (fino al 1350).

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Ossana

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Giovanni Delaiti, 1954

    La veduta originale - eseguita con matite colorate uso pastello - fa parte di una serie di raffigurazioni di castelli trentini realizzata da Delaiti verso il 1954. Il Castello di Ossana abbarbicato sul dosso roccioso circondato dalla boscaglia è ripreso dalla strada che sale da Fucine. Sulla sinistra, stilizzata, appare la chiesa del colle Tomino.

  • Bartolomeo Bezzi, 1892

    Il castello arroccato sul dosso roccioso è raffigurato visto dalla strada che sale da Fucine, paese natale del pittore. La veduta mostra la doppia cinta muraria e la torre alta 25 metri con i mensoloni in pietra del coronamento a sbalzo.

  • Anonimo, XVII secolo

    IL castello di S. Michele di Ossana nel disegno del celebre Codice Brandis , appare tratteggiato in modo efficace e molto descrittivo. A partire da una posizione centrale occupata dal mastio quadrangolare con il coronamento a sbalzo e la copertura a quattro falde in scandole, il castello va via via articolandosi con una serie di edifici  l'uno addossato all'altro: si riconosce l’avancorpo da cui veniva calato il ponte levatoio, il muraglione del palazzo con lo sporto con la caditoia e la grande cinta esterna.

  • Johanna von Isser Grossrubatscher, XIX secolo

    Nel disegno realizzato a punta d'argento, l'autrice regala una dettagliata veduta della vallata e dell'abitato di Ossana con al centro, in posizione dominante, il Castello di San Michele. Il complesso appare molto articolato, con numerosi corpi di fabbrica merlati su cui spicca il mastio, che qui risulta coperto da un tetto a quattro spioventi.

  • Tony Gruberhofer, ante 1899

    La veduta di fine Ottocento rappresenta il maniero ormai in rovina. Attorno al mastio quattrocentesco ancora in discreto stato di conservazione, si notano i ruderi di altri caseggiati, del rivellino, della torretta di guardia, del bastione merlato a pianta circolare e la doppia cinta. 

  • Anonimo, 1622

    Nella carta acquarellata che riproduce l'alta Val di Sole, da Pellizzano a Pejo e Vermiglio. nel centro è raffigurato in maniera realistica ma sproporzionata rispetto agli abitati  il castello di San Michele di Ossana, con l´alto mastio, i fabbricati adiacenti, il rivellino con la torretta, il ponte levatoio e la cinta muraria.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Ossana

Il Castello di Ossana fu identificato da alcuni storici con il "Castrum Tesana", nominato da Paolo Diacono nell’ Historia Langobardorum (III, 31) e distrutto dai Franchi nel 590. Smentita dalla maggior parte degli studiosi, tale supposizione ha dato il via ad una tradizione leggendaria secondo la quale nel 714 il castello era abitato dal conte Ursino, fratello del duca longobardo di Trento.
Il mito venne rafforzato dalla presenza all’interno del castello di una cappella dedicata a San Michele, protettore del popolo longobardo. Il piccolo ambiente di culto è stato individuato grazie ad indagini archeologiche svolte nel 2002, che hanno dimostrato la sua anteriorità rispetto al resto del complesso. Dal 1213 il Castello di Ossana è ricordato anche come "Castrum Sancti Michaelis", con riferimento al santo dedicatario della cappella.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Ossana