Castello di Giovo

Val di Cembra

La prima notizia documentaria che nomina il castello risale al 1305 e cita la "domus di Vesino" quale residenza di Olivario, figlio del fu Montanario, confermando che l’edificazione della struttura avviene tra il XIII e il XIV secolo, come peraltro suggerito dalla tecnica edilizia delle murature superstiti.
La fortezza, controllata dai signori di Giovo, vassalli dei conti di Appiano (attestati sin dal 1145), sorge in una posizione strategica sia per il controllo delle risorse minerarie sia per il controllo della viabilità. Fu eretta, infatti, lungo la strada che congiungeva la Valle dell’Adige alla Valsugana passando attraverso la Val di Cembra. Medesime le ragioni che giustificarono la nascita del Castello di Monreale, cardine del sistema di fortificazioni rotaliano, con il quale il castello di Giovo costituisce fin dalla prima metà del XII secolo un’unica contea amministrata dal principe vescovo di Trento. L’unità politica permane tale anche dopo l’occupazione tirolese del XIII secolo.
In origine il castello era chiamato Castel Vesíno, prendendo il nome dalla villa di Vesín che, assieme a Lavàt, costituiva uno dei quattro antichi quartieri di Giovo. Dal 1504 viene denominato come Castel Giovo, ma ancora oggi è ricordato come il Castello della Rosa, con riferimento allo stemma dei signori di Giovo che adornava fino alla seconda metà del XIX secolo una delle facciate della torre di guardia.
Il castello subsce nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti e varie sopraelevazioni, oltre a vari interventi che rendono il complesso vasto e articolato, soprattutto nel corso del XV secolo: una o forse più torri di guardia insieme ad altri corpi di fabbrica erano circondati da una cinta difensiva. Nel 1553 muore l’ultimo esponente della famiglia Giovo e il castello viene acquisito dai nobili Morenberg. Nel corso del XVII secolo il castello, adibito a residenza signorile di campagna, passa nelle mani di diverse famiglie nobili, fra cui gli A Prato, gli Sapur di Castel Valer e i Pugger di Termeno. Questi ultimi lo occupano fino alla fine del XVIII secolo. Durante le guerre napoleoniche il complesso, adibito a caserma, subisce gravissimi danni e viene ridotto allo stato di rovina.
Del complesso medievale sopravvivono oggi la torre di guardia, sviluppata su cinque piani per un’altezza complessiva di circa 30 m, e l’ala Ovest del palazzo, convertita in abitazione rurale.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, 5, 6. Mantova 2013.
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  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Cembra
  • Comune: Ville di Giovo

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Johanna von Isser Grossrubatscher, 1831

    Nel disegno realizzato a punta d'argento su carta, il castello di Giovo appare già in rovina. Risalta la torre trecentesca, alta cinque piani, e i fabbricati residenziali circostanti con prospetti dotati di numerose aperture ad arco.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Cembra
  • Comune: Ville di Giovo

I signori di Giovo, proprietari dell’omonimo castello, avevano come stemma una rosa bianca su sfondo azzurro, che decorava la facciata meridionale della torre, così la gente del luogo identificò il castello con il fiore, chiamando il maniero Castello della Rosa. La tradizione popolare sosteneva che la scelta di rappresentare la rosa nel blasone nobiliare, fosse stata fatta per ricordare alcune castellane che portavano il nome del fiore. La stessa leggenda racconta che in loro onore il castello venne adornato con molti roseti, che abbellivano la residenza e la torre.
Lo stemma della nobile famiglia venne arricchito, nel corso del XV secolo, con l’inserimento di un leone rampante che andò ad aggiungersi alla famosa rosa.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Cembra
  • Comune: Ville di Giovo