L’origine del castello non è certa ma pare sorgesse già prima del XII secolo come struttura posta a controllo del sistema viario del versante orientale del monte Bondone. Nei documenti si trova una prima menzione di un certo Gherardo di Castellano nel 1190, designato dal vescovo Corrado a scortare l’imperatore Enrico VI nel suo viaggio verso Roma. Notizia certa della presenza del castello si ha nel 1261 quando Leonardo di Castelbarco consegna ai rappresentanti di Pellegrino da Beseno il maniero, affinché sia presidiato per conto del vescovo. Nella nota infeudazione di Guglielmo Castelbarco del 1307, è citato tra i possedimenti affidati al “Grande” il castello di Castellano, con le decime, le giurisdizioni e le arimannìe. Il castello entra quindi nell’orbita castrobarcense e ne rimane quale possesso fino al 1456, quando i Lodron lo prendono con la forza.
Giorgio e Pietro Lodron ricevono l’investitura vescovile oltre che del castello di Castellano anche di quello di Castelnuovo, Corno e Nomi unitamente a tutti i diritti ad essi connessi (caccia, pesca, decime, giurisdizioni). Il casato dei Lodron a partire dal 1546 riceve periodicamente le investiture dei possedimenti vescovili fino alla soppressione dei feudi in età napoleonica.
Dalla fine del Settecento i Lodron si trasferiscono nel palazzo di Nogaredo e il Castello di Castellano viene affidato alla famiglia Miorandi, che lo tiene in affitto fino al 1918, quando il maniero viene sgomberato per pericolo di crollo. Il castello acquisito dai Miorandi viene interessato già a partire dagli anni venti del Novecento da una serie di interventi di restauro volti al consolidamento delle strutture superstiti.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 5, p. 161. Mantova 2013.
A. GORFER, I castelli del Trentino, vol. II, pp. 341-371. Trento 1994.