Castello di Avio

Vallagarina

Le prime notizie documentarie riguardo all'esistenza del castello risalgono al 1053, quando il monaco bavarese Gotschalcus fa sosta al castello sulla via del ritorno da Verona. Sul finire del XIII secolo le fonti divengono più consistenti , quando è assodato l’incastellamento da parte della famiglia Castelbarco. Con Guglielmo “il Grande” il maniero assume funzione di rappresentanza, poiché diviene –unitamente al castello di Lizzana – residenza castrobarcense. A Guglielmo si deve la ricostruzione del castello secondo i dettami stilistici testimoniati negli affreschi della “Casa delle Guardie”, di cui probabilmente fu anche il committente. Guglielmo, uomo d’armi ma anche abile nel curare gli aspetti politici e gestionali del territorio, intrattiene relazioni diplomatiche con gli Scaligeri, grazie a cui riesce a consolidare il potere del suo casato. Agli inizi del Quattrocento, a seguito della volontà testamentaria di Azzone, i domini castrobarcensi vengono acquisiti dalla Repubblica di Venezia, che ne consolida le strutture difensive e li affida ad una guarnigione. Il dominio Veneziano permane fino al 1508, quando le truppe imperiali liberano tutta la Vallagarina; il castello viene dunque ipotecato a Gerardo conte d’Arco, che avvia un’imponente opera di restauro, necessaria dopo gli eventi bellici.
Nel 1533 il principe vescovo ne riscatta l’ipoteca; i Quattro Vicariati, e con essi il castello di Avio, finiscono sotto la reggenza del nuovo principe vescovo, Cristoforo Madruzzo, la cui casata domina la zona fino alla sentenza del consiglio aulico di Vienna del 1654, che riassegna i Quattro Vicariati ai Castelbarco – ramo di Gresta.
Nel 1703, come molti altri castelli lagarini, il maniero viene dato alle fiamme ad opera dei soldati francesi guidati dal generale Vendome; il castello per quasi due secoli subisce continue spoliazioni, che portarono alla sua trasformazione in zona agricola. Dopo la nuova acquisizione da parte dei Castelbarco nel 1937 vengono avviati lavori di consolidamento delle strutture; decisiva per il recupero e la valorizzazione del castello è la cessione al F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) sul finire degli anni settanta del Novecento.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 5, pp. 32-42. Mantova 2013.
A. GORFER, I castelli del Trentino, vol. IV, pp. 157-223. Trento 1994.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Vallagarina
  • Comune: Sabbionara di Avio

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Anonimo, 1345 - 1360

    In uno degli affreschi medievali della Casa delle Guardie del castello di Avio è rappresentato un castello circondato dalla cinta muraria con i merli a coda di rondine. Questa cinta muraria doveva servire a proteggere le residenze, i fabbricati si servizio, gli orti e i giardini. Il ponte rappresentato all´esterno della porta-torre a sinistra potrebbe riferirsi ad un antico ponte levatoio. Nella raffigurazione sono inoltre riprese le torri di cinta, i cammini di ronda, il sistema delle cortine interne, la Casa delle Guardie centrale e il solenne palazzo baronale ai piedi del mastio, un'istantanea dell' aspetto trecentesco del castello.

  • Anonimo, XVII secolo

    Nel disegno a matita su carta presente nel celebre manoscritto seicentesco noto come  Codice Brandis,   il castello superiore è delineato con i suoi elementi peculiari. Si riconoscono l´imponente mastio, le murature circostanti con il prolungamento a forma quadrangolare che si sviluppa verso la valle e si unisce a quelle del castello inferiore; le due torri d´angolo sono raffigurate con i tetti, ma è probabile che questi non esistessero nella realtà. L´aggiunta della scritta " graf Castelbarco " serve a ricordare il nome dei conti che lo possederono.

  • Anonimo, 1350-1360

    Nel ciclo affrescato della Casa delle Guardie nel castello di Avio è dipinto un piccolo edificio fortificato, costituito da una cerchia muraria al centro della quale si innalza un mastio merlato. Sopra la porta principale è visibile l´arma castrobarcense raffigurante il leone rampante bianco in campo rosso. E' possibile che l'ignoto frescante in questo dipinto volesse raffigurare Castel Barco o il castello di Sabbionara stesso nella sua forma più antica.

  • Johanna von Isser Grossrubatscher, 1836

    Nella veduta l'autrice pone l'attenzione sull' organizzazione urbanistica a quadrilatero del castello, che vede scendere lungo il versante meridionale del colle su cui è stato costruito, una possente cinta muraria merlata. Nella prospettiva trova posto anche la rappresentazione della la torre di guardia, esterna al complesso.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Vallagarina
  • Comune: Sabbionara di Avio

E’ curioso come si racconti che in questo castello ebbero a soggiornare ospiti illustri quali ad esempio il re longobardo Autari con la consorte la baiuvara Teodolinda. Si tratta di un episodio che non trova riscontro nei fatti storici; vi è infatti un’ incongruenza cronologica in quanto Teodolinda ed Autari vissero tra la fine del VI e la prima metà del VII secolo, mentre il castello di Avio – Castellum Ava- venne verosimilmente costruito tra il 1218 e il 1270.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Vallagarina
  • Comune: Sabbionara di Avio