Castel Stenico

Valli Giudicarie e Rendena

La prima menzione di Castel Stenico risale al 1163, quando il principe vescovo di Trento Adelpreto concede in feudo ai fratelli Bozone e Ottone una casa eretta sul dosso del castrum di Stinigo, probabilmente all’epoca non ancora un castello ma solo un insieme di fortificazioni rudimentali allestite per la difesa degli abitanti dei villaggi circostanti.
Il castello sorge su un dosso soprastante l’omonimo abitato, in una posizione strategica fondamentale per il controllo del Banale e delle strade che conducevano nel Lomaso, nel Bleggio e nella sottostante Valle dei Laghi.
Inizialmente feudo vescovile concesso a Bozone e ai suoi discendenti, nel 1238 viene affidato al nuovo podestà di Trento Sodegerio de Tito, nominato dall’imperatore Federico II per privare del potere temporale i vescovi tridentini. Già nel 1255 il maniero torna sotto il controllo dei presuli e da allora in poi vi si insedia il Capitano delle Giudicarie, un funzionario di nomina vescovile con compiti di amministrazione del territorio. L’importanza di Castel Stenico lo espone spesso alla mercé delle minacce esterne: nel 1267 viene infatti conquistato da Mainardo II del Tirolo, che lo conserva fino al 1295. Tornato in mano vescovile, viene assaltato ed espugnato durante una rivolta contadina nel 1318, fomentata forse dagli Arco, da tempo interessati ad espandersi verso Stenico. Dopo ogni episodio bellico il castello viene restaurato e talvolta ampliato, soprattutto nel corso del XV e XVI secolo: grazie alla costruzione del palazzo hinderbachiano, voluta dal principe vescovo Giovanni Hinderbarch, e alla realizzazione di raffinati cicli pittorici voluti da Bernardo Clesio, il castello acquisisce i tratti tipici delle residenze rinascimentali.
Nel corso del XIX secolo, sotto il dominio austriaco, ospita l’Imperial Regio Ufficio delle Imposte, mentre durante la Grande Guerra viene adibito a caserma. Col passaggio del Trentino all’Italia diviene sede della pretura e in seguito caserma dei carabinieri, finché nel 1973 passa sotto la competenza del Provincia Autonoma di Trento.
Oggi il Castello di Stenico è aperto al pubblico e si conserva in ottimo stato: composto da diversi caseggiati, ospita ambienti di notevole interesse tra i quali la Sala del giudizio, la Sala del consiglio e la Cappella di San Martino, in cui si possono ancora osservare le pitture romaniche risalenti al XIII secolo.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 363-370. Mantova 2013.
F. DEGASPERI, Castelli del Trentino Alto Adige. Trento 2011.
A. PIFFER (a cura di), Il castello di Stenico: guida storico-artistica. Trento 1985.
U. RAFFAELLI, Castelli del Trentino. Trento 2007.
G. M. TABARELLI, CONTI F., Castelli del Trentino. Milano 1974.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valli Giudicarie e Rendena
  • Comune: Stenico

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Giuseppe Craffonara, 1825

    Sullo sfondo dell´imamgine sacra, dedicata al patrono del Trentino San Vigilio, un accurato dettaglio descrive Castel Stenico, colto dal lato verso il paese. Si scorgono le mura esterne, gli edifici del lato orientale e, poco più in basso, l´antico edificio oggi adibito a bar-ristorante.

  • Johanna von Isser Grossrubatscher, 1832

    La veduta ottecentesca riproduce Castel Stenico che si erge imponente alle spalle dell´abitato omonimo. Il complesso appare coronato da merli e costituito da poderose murature incise da affilate feritoie. Del castello si notano la cinta muraria esterna, merlata e dotata di piccoli bastioni angolari. Si possono inoltre riconoscere il Palazzo Nuovo, la Casa Vecchia e la Cappella di S. Martino. Tra le altre strutture spicca la cosiddetta Torre della Fune. In primo piano è raffigurata la strada principale del paese, con numerose scene di vita quotidiana.

  • Maestro dei Mesi, fine XIV-inizio XV secolo

    L'immagine qui proposta riproduce  uno dei dodici riquadri, quello del Sol in Aquario [Ianuarius], in cui è articolato il celebre "Ciclo dei mesi" presente nel Castello del Buonconsiglio, in Torre Aquila. Il capolavoro del Gotico Internazionale mostra appunto nel mese di gennaio un gruppo di nobili personaggi che "combatte" una battaglia a palle di neve, mentre più lontano due uomini armati accompagnati da cani sono impegnati in una battuta di caccia. Il paesaggio innevato è dominato da Castel Stenico, che fa da sfondo alla scena, della quale è in realtà il vero protagonista. L´edificio, descritto con grande precisione e ricchezza di dettagli, è colto da Nord.

  • Burgklenchner 1611

    Nella carta seicentesca, Castel Stenico è identificabile dalla didascalia sottostante, poiché è tratteggiato in modo sommario. Distinguibili sono la cinta muraria e due corpi di fabbrica.

  • Anonimo, XVII secolo

    Nel seicentesco Codice Brandis,  Castel Stenico è riprodotto in maniera molto sintetica. Benché l'anonimo autore disegni numerosi corpi di fabbrica, quasi a sottolineare l'importanza del complesso fortificato, nessuno di questi è così caratterizzato da permettere l'identificazione diretta del castello che avviene, come spesso accade in questo codice, grazie alla presenza della didascalia.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valli Giudicarie e Rendena
  • Comune: Stenico

Si narra che al castello, per chi sa ascoltare, sia possibile udire i sussurri di anime inquiete che conducono lungo i corridoi del maniero fino a raggiungere la Torre della Fame. Qui in un tempo lontano furono gettati prigionieri lasciati poi morire di fame senza che a nulla fosse valso il loro lamento e le suppliche rivolte ai feroci carcerieri.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valli Giudicarie e Rendena
  • Comune: Stenico