Castel Sporo Rovina

Val di Non

Castel Sporo viene citato per la prima volta in un documento del 1276, ma viene sicuramente edificato prima del 1273 dal conte del Tirolo Mainardo II durante il conflitto con il principe vescovo di Trento Egnone di Appiano (1248-1273).
Il castello sorge nel comune di Sporminore, a circa 700 m di quota in posizione dominante rispetto alla strada che, frequentata già a partire dalla preistoria, collegava la Valle di Non con il Sarca, le Giudicarie e quindi con il bresciano. Probabilmente la costruzione medievale s’imposta su un precedente presidio posto a controllo della viabilità.
Viene ricordato anche come di Castel S. Anna, dal nome della santa dedicataria della sua cappella.
Primi proprietari sono i signori di Sporo ai quali il conte del Tirolo affida l’amministrazione del castello.
Agli inizi del Trecento la famiglia restituisce ogni diritto sulla proprietà all’autorità tirolese in cambio di una nuova dimora (forse il castello di Spauregg). Il complesso viene allora affidato a Volcmaro di Burgstall, originario del meranese, che assume il nome di Sporo tedeschizzandolo in Spaur e riprende lo stemma dei precedenti proprietari. Gli Spaur divengono, insieme ai Thun, una delle famiglie più potenti della Valle di Non, e proprietari di numerosi castelli tra i quali Castel Valer, Castel Fai, Castello della Torre, Castel Flavon e la Rocchetta, che presidiava l’accesso meridionale alla valle.
Dal 1385 il castello viene indicato nei documenti come “castrum Spuri Rovinae” dal nome di una delle linee della famiglia Sporo, quella dei Rubein/Rovina di Merano.
Nel corso del 1600 la costruzione subisce varie modifiche e ampliamentii, ma nel Settecento è abbandonata e diviene una cava di materiali edili utilizzati dalla popolazione locale per erigere nuove costruzioni.
Del castello sopravvivono scarse tracce sparse e il mastio, mutilo, a pianta poligonale tipica del contesto trentino, che costituiva l’elemento fondamentale della costruzione medievale. Dalle tracce materiali e da un dipinto conservato nella residenza dei signori Spaur a Sporminore, si evince che la torre precedeva la parte residenziale del castello, interponendosi tra questa e la cinta muraria. Tale schema ricorda quello di altri castelli trentini, come Castel Belfort, suggerendo una precisa convenzione tipologica. La cortina difensiva aveva quattro torrette angolari rotonde e si sviluppava poco in altezza, secondo canoni rinascimentali che prediligevano valori estetici e di prestigio all’efficacia difensiva.
Oggi il Castello di Sporo, allo stato ruderale, è in gran parte coperto dalla vegetazione.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 236-240. Mantova 2013.
F. DEGASPERI, Castelli del Trentino Alto Adige, pp. 95-100.Trento 2011
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W. LANDI (inedito), Censimento dei castelli trentini nelle fonti documentarie edite e regestate (fino al 1350).

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Sporminore

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Tony Grubhofer, 1897 – 1899

    In cima ad una collina si vedono i ruderi del castello, in particolare della caratteristica torre pentagonale, ancora imponente nonostante il crollo della parte sommitale. Le muraglie circostanti sono sommerse dalla vegetazione e dagli alberi.

  • Anonimo, ante 1900

    Veduta schematica del castello, realizzata a graffito all´interno della torre quadrangolare (giroscale) dei "Vecchi" Palazzi Spaur a Sporminore. Sono riconoscibili la torre con la copertura in legno e i fabbricati residenziali.

  • Anonimo, fine XVIII-Inizio XIX secolo

    L'affresco, assieme ad altri riquadri sopraporta presenti nei "Nuovi" Palazzi Spaur (palazzo di Nord-Est), pur di modesta qualità pittorica, costituisce una interessante documentazione iconografica del castello. Qui vengono tratteggiati importanti elementi architettonici quali la torre con la copertura in legno e i fabbricati residenziali. 

  • Anonimo, fine XVIII-inizio XIX secolo

    Il castello di Sporo Rovina appare in un riquadro sovraporta di una stanza dei "Nuovi" Palazzi Spaur (palazzo di Nord-Est). L'affresco seppur di modesta qualità pittorica, è un'interessante documentazione iconografica del castello - rappresentato con mastio pentagonale, edifici residenziali e mura di cinta - abbandonato nella seconda metà del Settecento.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Sporminore

Tra Trecento e Quattrocento fu proprietario del castello Pietro di Sporo, fondatore della linea Spaur della Valle di Non e protagonista della scena politica dell´epoca, caratterizzata da insurrezioni e disordini che coinvolsero gran parte del Trentino. Sostenitore del governo tirolese si fece garante della consegna di Rodolfo Belenzani, promotore della rivolta anti-vescovile di Trento. Fu per questo arrestato, insieme ai figli Giorgio e Giovanni, dal duca Federico d’Austria, . Il Concilio di Costanza e l’imperatore Sigismondo intervennero e il duca in seguitò occupò con violenza alcuni castelli e ospitò in quello di Sporo il principe vescovo Giorgio di Lichtenstein (1390-1419) fino alla sua morte.
Pietro Sapur morì nel 1424, i suoi figli conclusero la pace con Federico d’Austria riottenendo ufficialmente le proprietà delle fortezze di Sporo, Flavon, Valèr e della torre di Mezzocorona.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Sporminore