Castel Nanno

Val di Non

La prima attestazione documentaria sull’esistenza del castello risale alla seconda metà del XIII secolo; la sua origine è legata alla famiglia degli Enno, che trasforma il proprio nome di origine in Nanno, assumendo quello del nuovo feudo.
Il castello sorge sulla sommità di un’altura, sulla sponda sinistra del torrente Tresenga, nei pressi dell’omonimo abitato.
I signori di Nanno vengono coinvolti durante il XIII e XIV secolo in una violenta lotta con i signori di Tono (Thun) e nella diatriba tra il principato vescovile di Trento e la contea del Tirolo; nella prima metà del XIV secolo il castello viene conquistato e messo a ferro e fuoco dai Thun. Alla fine del Cinquecento la proprietà passa temporaneamente agli Sporo, che la conquistano con la forza saccheggiando e incendiando la residenza e facendo prigionieri i Nanno, portati poi a Castel Valer. Una volta rientrati in possesso del castello i proprietari provvedono a restaurarlo. Nel 1523 la proprietà passa ai Madruzzo, che intraprendono alcuni lavori per trasformare la fortificazione medievale in un’elegante residenza rinascimentale destinata alla villeggiatura estiva; l´opera, iniziata nella prima metà del Cinquecento da Giovanni Gaudenzio, viene conclusa alla fine del secolo da Ludovico Madruzzo, cancellando quasi totalmente la struttura più antica.
Dal 1661, dopo l’estinzione della famiglia Madruzzo, il castello diviene proprietà della Chiesa e nel 1866 viene acquistato da Carlo Giuliani, che intraprende nuovi restauri. Nel 1918 le truppe italiane occupano l’edificio, mentre in occasione della Seconda Guerra Mondiale viene occupato da quelle germaniche.
L’aspetto attuale del castello è il risultato dell’intervento madruzziano: una bassa cinta muraria, con torri quadrangolari ai vertici, che cinge il complesso centrale sviluppato attorno ad una torre. L’impostazione con l’elemento verticale centrale recintato, pur ricordando quella delle fortezze medievali, risulta priva di qualsiasi valore militare-difensivo, poiché il modello d’ispirazione è quello delle residenze italiche quattrocentesche, come il Palazzo delle Albere di Trento, dove basse cinte rettangolari dotate ai vertici di torri (quadrangolari o rotonde), ricorrono come elementi estetici votati all’eleganza. La torre risulta centrale risulta sopraelevata rispetto al resto della residenza, e internamente ospita un immenso salone.
Attualmente il castello è di proprietà privata.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 218-221. Mantova 2013.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Nanno

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Bartolomeo Leita, 1796 – 1810

    Veduta del castello rinascimentale rifabbricato dai Madruzzo nel XVI secolo. Racchiusa da mura di cinta merlate con quattro torrioni ad´angolo, spicca la residenza nobiliare a pianta quadrangolare, che si sviluppa su quattro piani, con una torretta (non più esistente) addossata al lato Ovest, con le facciate Est ed Ovest ornate da coppie di trifore e la torretta cuspidata che s´innalza, al centro, sopra il tetto a quattro falde. La legenda posta a lato del prospetto documenta i lavori fatti e da fare ai fabbricati.

  • Giovanni Delaiti, 1953

    Vedute dei fronti sud-est del castello, con la cinta merlata e le torri angolari e il palazzo cinquecentesco dei Madruzzo con il belvedere centrale articolato su due livelli e la lanterna sommitale. 

  • Tony Grubhofer, 1897 – 1899

    La veduta mostra l´ingresso meridionale al recinto fortificato merlato, le due torri angolari e il palazzo dei Madruzzo con il belvedere centrale articolato su due livelli e con la lanterna sommitale. All´angolo a Nord-Ovest del palazzo è addossata una torre, unica testimonianza del complesso preesistente d´impianto medievale.

  • Vigilio Kirchner, 1920-1922

    Veduta del fronte Est con la facciata caratterizzata dal doppio ordine di bifore sovrapposte. In primo piano la bassa cinta delimitata dalle torri angolari.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Nanno

I processi alle streghe interessarono anche Castel Nanno: la tradizione popolare attribuisce il significato di monito ad un cippo inciso presso il castello; sul cippo sono raffigurate tre croci, che ricorderebbero tre donne accusate di stregoneria e condannate a bruciare sul rogo.
Le fonti documentarie confermano la prassi dei processi per stregoneria a partire dal 1615, ma smentiscono le sentenze di pene capitali: condannati furono infatti costretti al pagamento di multe oppure all’esercizio di opere spirituali.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Nanno