Castel Corona

Val di Non

La prima fonte documentaria risale al 1217 quando il vescovo di Trento Federico Vanga concede ai signori di Enno la Corona di Cunevo e il diritto di costruire una fortezza. Il castello viene quindi costruito in un ampia “corona”, ossia in una grotta, sfruttando a scopo difensivo la parete rocciosa del monte omonimo. Con ogni probabilità l’anfratto venne sfruttato molto prima del XIII secolo, poiché i ritrovamenti archeologici ne testimonierebbero l´occupazione già a partire dall’età del Bronzo. Si ipotizza che la scomodità della posizione abbia determinato, col tempo, l’abbandono dell’insediamento. Il luogo viene probabilmente rioccupato in epoca tardoantica per ragioni d’insicurezza legate all’incombere delle invasioni barbariche, motivo per cui vengono erette alcune opere stabili in muratura.
Tipologicamente il castello rientra nella categoria dei cosiddetti “castelli in grotta”,“castelli-caverne” o Höhlenburgen. In Trentino Alto Adige ne sono documentati altri otto, tra i quali San Gottardo, sopra Mezzocorona e Cóvelo del Rio Malo, nel comune di Lavarone.
Nonostante la posizione strategica la fortezza viene assediata, incendiata e occupata durante le lotte tra i nobili della valle. Dalla sua fondazione il castello cambia diversi proprietari: nella prima metà del Quattrocento dagli Enno passa ai Flavon, nel 1415 gli Sporo lo assediano e se ne impossessano, nel 1490 diviene proprietà degli Sapur, poi della famiglia Thun. Con l´avvento di un periodo di stabilità politica, la posizione fortificata perde importanza e viene abbandonata dopo il XVII secolo.
La Corona di Cunevo risulta attualmente accessibile solo tramite scalata alpinistica. Gerola, che la visita nel 1925, lascia un’accurata descrizione di ciò che si è conservato: la robusta cortina muraria superstite, dotata di feritoie è alta una ventina di metri e si sviluppa in lunghezza per una trentina; si articola, verso l’interno della struttura, su tre piani. Un camminamento di ronda collega questo corpo principale ai resti di una torre quadrangolare. All’interno della grotta si trova la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana scavata a scalpello nella roccia.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, p. 200. Mantova 2013.

  • Tipologia: Fortificazione in grotta
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Cunevo

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Matthias Burgklechner (o Burgklehner), 1611

    Nella celebre stampa Die fürstliche Grafschafft Tirol  l'autore presenta l´edificio di Castel Corona, chiaramente "inserito" all'interno di un covelo. Identificabile dalla consueta didascalia,  la fortificazione in grotta è qui presentata con torri merlate e una sorta di cinta costruita seguendo il profilo della cavità. 

  • Tipologia: Fortificazione in grotta
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Cunevo

Nonostante il precoce abbandono, la configurazione originaria della Corona di Cunevo resistette sino al XIX secolo. A testimoniarlo è un acquarello realizzato da Johanna von Isser nel 1832, che mostra ancora conservati il palazzo baronale, sovrastato da un campanile a vela, e l’avancorpo fortificato munito di torre. Alla sinistra del complesso si vede inoltre l´ospizio, realizzato per ospitare i pellegrini, dedicato a S.Maria Incoronata. Da questo deriva il nome della località "La Santa".

  • Tipologia: Fortificazione in grotta
  • Localizzazione: Val di Non
  • Comune: Cunevo