La prima documentazione relativa a Castel Campo risale al 1211.
Viene edificato sul rilievo terminale del terrazzo di Curè, incuneato tra le incisioni torrentizie della Duina e del Rezòla, un crocevia di fondamentale importanza con funzione di collegamento tra tutte le valli occidentali del principato vescovile di Trento.
Il castello è inizialmente di proprietà della famiglia dei da Campo, come si evince dai documenti conservati nell'archivio del Principato vescovile, una casata di feudatari influenti ed ambiziosi dei vescovi tridentini, impegnata nelle sanguinose lotte per il predominio territoriale, durante le quali i loro rivali storici da Arco circondano Castel Campo con la costruzione, a oriente, di Castel Spine e, a occidente, di Castel Restór. In seguito anche i Lodron, proprietari di possedimenti nella Valle del Chiese e intenzionati ad allargare i loro domini, si inseriscono nelle contese territoriali; nel contesto delle guerre tra il principato tridentino e Venezia dei primi del Quattrocento riescono per due volte a saccheggiare ed incendiare Castel Campo.
Il vescovo di Trento Giorgio Hack (1446-1465) decide poco dopo d’incamerare il feudo e di concederlo ai suoi fratelli. Nel 1496 Castel Campo viene affidato alla famiglia Trapp, nobili di provata fiducia verso la chiesa di Trento e l’impero. Così come a Beseno negli stessi anni, anche a Castel Campo intraprendono importanti lavori di ristrutturazione, ampliamento e decorazione.
Nei secoli successivi la fortificazione perde gradualmente la sua importanza e viene acquisita di volta in volta da diverse famiglie nobiliari.
Ancora oggi di proprietà privata, è adibito a residenza e sede di eventi. Conservato in ottimo stato, mantiene intatte le sue caratteristiche di dimora signorile. Parzialmente circondato dall’antica cortina muraria, il complesso è composto da tre ali e si caratterizza per i singolari torrioni cilindrici angolari, simili per tipologia a quelli di Torre Franca di Mattarello. La disposizione degli edifici forma un cortile interno ornato da un loggiato distribuito su tre ordini e realizzato nel corso del XV secolo. La loggia e alcuni ambienti interni conservano ancora oggi cicli di affreschi con scene di caccia, testimonianze dei passatempi aristocratici assai diffuse nelle dimore signorili quattro-cinquecentesche.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 336-341. Mantova 2013.
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