CASTRUM SANCTAE LUCIE

Val di Non - Comune di Fondo

Nel 1271 Mainardo II, conte del Tirolo, venne infeudato dal vescovo di Trento Egnone del dosso di Santa Lucia situato nella valle d’Anaunia, con l’autorizzazione ad erigere un castrum et domos . Nel 1276 il vescovo Enrico II presentò una serie di rivendicazioni contro il conte del Tirolo all'imperatore Rodolfo II, tra cui figura l’abbattimento dei castelli di recente costruzione; una successiva conciliazione tra le parti confermò la distruzione delle fortificazioni. Tuttavia gli accordi presi in quella sede (Ulma, 21 luglio 1276) non furono rispettati tanto che il castello di Santa Lucia è ancora ricordato nel 1292. Qualche anno dopo, nel 1295, Ulrico di Coredo, capitano di Trento, si fece garante affinché la volontà del vescovo Enrico fosse rispettata, ed il castello venne distrutto. Oggi sul dosso di Santa Lucia che doveva ospitare il castello, non sono più rinvenibili strutture pertinenti ad una fortificazione medievale.

K. LENZI, Castrum Sancte Lucie (scomparso), in “Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1” (Collana APSAT), E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M. Cunaccia (a cura di), Mantova 2013, pp. 207-208.